IL LUNA PARK SVOLGE UNA "FUNZIONE SOCIALE"
Lo enuncia l’articolo 1 della legge 18 marzo 1968, n.337: Lo Stato riconosce la funzione sociale dei circhi equestri e dello spettacolo viaggiante. Pertanto sostiene il consolidamento e lo sviluppo del settore”. Pensiamo all’ Italia colpita dai due conflitti mondiali del secolo scorso. Un Paese nel quale cinema e teatri erano poco numerosi, e la maggior parte degli oltre 8.000 comuni italiani era privo di luoghi di spettacolo e socializzazione. L’arrivo del luna park costituiva un evento atteso da mesi, che connotava le feste patronali o le fiere tradizionali con suoni, luci e tanto divertimento, offerto da attrazioni spettacolari per l’epoca. All’interno del mondo del luna park è nato il teatro viaggiante e il cinema ambulante, precursore delle moderne sale cinematografiche.
Ed oggi? Il luna park continua a svolgere la sua funzione sociale: le giostre sono apprezzate da famiglie e gruppi di giovani, riempiono di festa spazi che nel resto dell’anno sono occupati da altre attività. Il luna park è veramente un divertimento senza età secondo il claim di una campagna di promozione effettuata negli anni ’80 a livello nazionale, con affissioni, inserzioni sulla stampa e spot televisivi. Per permettere ai cittadini delle località di fare festa, gli esercenti del luna park lavorano quando il resto della popolazione riposa o è in vacanza, e non c’è Natale o Pasqua in cui non si debba aprire le proprie attrazioni. Il luna park riesce ancora a convincere giovani e famiglie a spegnere computer e televisore, ad uscire di casa, a socializzare e divertirsi in un contesto di sano divertimento, riappropriandosi degli spazi collettivi delle città.
IL LUNA PARK DEI NOSTRI TEMPI: I PERICOLI DELLA PERIFERIZZAZIONE
La periferizzazione del luna park – ha fatto sorridere il recente caso del parco divertimenti ospitato nel piazzale del cimitero di un comune viterbese - e la perdita delle aree tradizionalmente occupate rischiano di far morire il luna park, e con esso la festa cittadina. Se si pensa che città come Monaco e Parigi sono famose per i loro luna park – l’Oktoberfest e la Foire du Trone – nel centro abitato, è evidente che la festa è evento centrale nella vita delle città – in un periodo determinato - anche una localizzazione centrale dell’evento contribuisce a rafforzare questa centralità. Non sempre gli Amministratori dei comuni italiani percepiscono questa esigenza. Per questo è stato sottoscritto dall’Associazione ANESV – la più antica e rappresentativa organizzazione di categoria del settore, un Protocollo d’intesa con l’ANCI (Associazione dei Comuni Italiani), per rivendicare il valore della centralità del luna park e della salvaguardia degli spazi tradizionali. Ancora oggi alcuni luna park sono ospitati in piazze storiche, come Prato della Valle a Padova e Riva degli Schiavoni, a Venezia, ma è sempre più frequente l’allontanamento del parco dalle piazze tradizionali.
IL LUNA PARK E' DAVVERO SPETTACOLO?
Ad una valutazione superficiale si potrebbe ritenere che, in fondo, il luna park sia un insieme di macchinari da azionare affinché compiano movimenti: non è così! Il luna park è una manifestazione, un evento, che viene apprezzato solo se ben organizzato e gestito. Il luna park, con le sue giostre, lo zucchero filato, luci e musica riesce ancora a convincere giovani e famiglie ad uscire di casa, a socializzare e divertirsi in un contesto di sano divertimento.
LE RESPONSABILITà SOCIALE DEL LUNA PARK
Da sempre gli esercenti dello spettacolo viaggiante sono sensibili alle tematiche sociali: non c’è luna park che non organizzi momenti di inclusione sociale di persone diversamente abili, ospiti di case famiglia o ragazzi in situazioni difficili. E’ il grande cuore degli esercenti del luna park!