Luna Park Italia

IL LUNA PARK

Luci, suoni, profumi, sorrisi e tante attrazioni. Così sono definite quelle che nel linguaggio comune sono chiamate giostre. Ottovolanti, ruote panoramiche, autoscontri, giostre per bambini, tiri a segno e rotonde a premi: con questa miscela di giochi adatti a tutte le età si crea una manifestazione, comunemente definita Luna Park. Il nome, come molti sanno, deriva dal parco divertimenti di Coney Island (NY), che fu inaugurato il 16 maggio 1903 sull’ isola di Coney. l luna park è una manifestazione itinerante, che rispetta un calendario annuale che segue quello delle popolari feste civili e religiose. Feste patronali, Carnevale e tanti momenti dell’anno sono caratterizzati dai luna park. Dai più grandi, a Genova e Torino, con oltre 150 attrazioni, a quelli presenti durante la sagra dei piccoli paesi, il luna park raggiunge le località, grandi o piccole, dall’Alto Adige o dalla Sicilia, per portare questa forma di popolare divertimento in ogni località.


La categoria degli esercenti di spettacoli viaggianti esiste praticamente da sempre, anche se non rappresentata a livello sindacale, e ha attraversato la storia dai tempi dell’intrattenimento di piazza, fino alla nascita dei parchi itineranti e in seguito di quelli permanenti. Raccontarne la storia non è semplice, ma grazie all’approfondita ricerca condotta da Sergio Calorio per la propria tesi di laurea intitolata Strutture nomadiche del divertimento: i luna parke pubblicata nel 1981, al libro Viaggiatori della Luna, di Emilio Vita e Chantal Rossati, pubblicato in occasione del cinquantesimo della fondazione dell’Anesv, è stato possibile ricostruire i passaggi fondamentali. In particolare, nel capitolo della tesi di Calorio dedicato allo Spettacolo Viaggiante, vengono individuati quattro periodi storici così suddivisi: 1) Dal Quattrocento alla metà del Settecento, fiere; 2) Dalla metà del Settecento ai primi del Novecento, trasformazione da luogo di commercio a occasione di divertimento e spettacolo; 3) Periodo dal 1900 al 1950, nascita dei parchi divertimento; 4) Dalla seconda metà del Novecento in poi, luna park interamente meccanizzati.

1)DAL 1400 AL 1700: LE FIERE

Le fiere, momenti di svago e di pausa dal quotidiano, sono state per secoli occasione di incontro con ciarlatani, sedicenti medici, saltimbanchi e giocolieri che offrivano i propri spettacoli o servizi a chi aveva fiducia e voglia di provarli. Erano spesso appuntamenti attesi per risolvere problemi da cui non si riusciva a uscire con metodi tradizionali, e che portava gli interessati ad affidarsi alla magia o a fantasiosi ritrovati che abili imbonitori spacciavano per miracolosi. Il tutto si svolgeva nelle piazze, dove veniva offerto un genere di spettacolo occasionale, ricco di invenzioni e cialtronerie, in cui il pubblico viene sommerso da richiami, attrazioni, lusinghe e meraviglie, un mondo di spettacoli di ogni tipo che, nel corso dei secoli, ha permesso il delinearsi di almeno quattro tipi diversi di intrattenimento di piazza: i teatranti e la Commedia dell’Arte, gli spettacoli di marionette e burattini, il circo e il Luna Park.

2)DALLA META' DEL 1700 ALL'INIZIO del 1900: DA LUOGO DI COMMERCIO A OCCASIONE DI SPETTACOLO

La fine dell’Ottocento vede la nascita del fenomeno delle fiere industriali, il cui fine era quello di presentare al pubblico i nuovi ritrovati tecnologici, intrattenendo al contempo i visitatori. Ecco quindi che, accanto alle attrazioni fantastiche degli ambulanti, fanno la loro comparsa giochi meccanici, altalene, giostre. Avviene così che, la fiera che fino a quel momento aveva offerto un divertimento basato esclusivamente sulla fantasia o sulle doti fisiche e intellettuali dell’uomo, lascia gradualmente spazio alle macchine, che si rivelano ben presto più remunerative delle attività ambulanti nelle piazze. Con l’introduzione dei parchi divertimento, cambia anche il ruolo del pubblico, non più spettatore passivo, ma parte attiva dell’attrazione stessa. Inizialmente è infatti proprio l’uomo la forza motrice di molti mezzi: si pensi alle prime altalene chesi muovevano grazie ai muscoli di forzuti individui ai seggiolini agganciati a lunghe catene, quelli ancora oggi noti come calci, i cui primi esemplari erano mossi dalle braccia dell’uomo. È il periodo anche delle giostre a cavalli di legno, che dovevano il proprio movimento circolare ad un cavallo bendato che veniva fatto girare in tondo. Seguono Infine quelle che venivano chiamate onde di mare per il loro movimento rotatorio e ondulatorio: primordiali giostre a saliscendi di produzione straniera.

3)DAL 1900 AL 1950: NASCITA DEI PARCHI DIVERTIMENTO

È nei primi del 1900 che iniziano a inaugurarsi i parchi divertimento in diverse città italiane, ma sono realtà in cui l’offerta di intrattenimento mostra ancora l’eredità delle fiere del secolo precedente. Non solo giostre, ma padiglioni con riproduzioni in cera di parti anatomiche, tiro a segno, mangiatori di fuoco, specchi deformanti, giocatori d’azzardo e via dicendo. Eppure, già nel 1914, quando a Venezia apre il primo parco cittadino, l’attrazione principale sono proprio le Montagne Russe, con la loro dose di emozione forte e impatto scenografico. È arrivato anche in Italia il mondo dei parchi che a Londra, Parigi e Copenaghen era già realtà. Dopo la prima guerra mondiale, avendo a disposizione molti residuati bellici, il parco divertimenti della fiera, completa la sua lenta trasformazione nell’odierno Luna Park, con tutti i vari sistemi sofisticati di movimento ottenuti utilizzando i principi dell’oleodinamica e dell’elettronica. Le prime giostre meccaniche apparse in Italia erano di origine straniera e avevano un meccanismo mosso dal vapore.
È con l’introduzione dell’energia elettrica che avviene la grande trasformazione, pur se lenta e graduale. Gli impianti a gas esistenti prima dell’elettricità, infatti, mal si adattavano a installazioni precarie e temporanee come un parco giochi. Non solo, le prime lampade elettriche permettono la fruizione del parco anche di notte, con conseguente prolungamento dell’orario di apertura. Iniziano a modificarsi anche le decorazioni: dagli intagli e gli specchietti adottati fino a quel momento, si passa a giochi di luce e colori vivaci. Resta però sempre netta la distinzione tra i due mondi: uno quello della fiera, povero ed emarginato, di origine nomadica, e l’altro più ricco, frutto di investimento di capitali. Anche per questo, con l’avvento dei primi parchi meccanici, i lavoratori dello spettacolo viaggiante avvertono la necessità di darsi una maggiore tutela. Nel 1890 nasce quindi a Monza una società internazionale di prevenzione fra proprietari di pubblici spettacoli ambulanti, sulla scia di quello che si era formato per gli operatori dello spettacolo considerato d’élite (arte musicale, drammatica e coreografica). Con l’avvento del Fascismo, infine, vengono imposte restrizioni e obblighi e, dal 1927, praticamente solo a chi è in possesso della tessera del sindacato fascista degli spettacoli viaggianti viene usato un occhio di riguardo.

4)DALLA SECONDA METà DEL 900: LUNA PARK INTERAMENTE MECCANIZZATI

Nel secondo dopoguerra, viene adottato anche in Italia il termine americano di Luna Park, che passa a indicare quei parchi ormai caratterizzati dall’utilizzo di energia elettrica e tecnica meccanica, che richiama una nuova utenza in cerca di movimento violento, velocità e illusione del rischio. Vengono adottati sempre maggiori ritrovati tecnologici e città come Roma, Milano e Napoli iniziano a costruire le prime installazioni permanenti, sulla scia del Prater di Vienna e dell’immenso Coney Island di New York. Iniziano a cambiare anche i materiali di costruzione. Al tradizionale legno, fino a quel momento materiale esclusivo, si sostituisce il ferro. Siamo all’inizio degli anni Cinquanta, quando, dopo la stasi del dopoguerra, inizia la ripresa economica.

Tra Luna Park fissi e parchi divertimento mobili, però, restava – e resta tuttora – una distinzione fondamentale: il primo si verifica in rapporto a una cadenza festiva ben precisa per un periodo continuato ma limitato (Natale, carnevale, santo patrono, inizio stagione), mentre nei Luna Park fissi il tempo festivo si concentra nella domenica o nelle feste comandate. Cambia quindi anche il livello di fruizione da parte del pubblico: il parco fisso è entrato a far parte delle mete turistiche ed è un’esperienza attentamente programmata, fonte di alte aspettative. Il Luna Park dei viaggianti è, e continua a essere, quella interruzione giocosa della quotidianità , in particolari occasioni, che, grazie alla dedizione, impegno e professionalità della categoria degli esercenti di spettacoli viaggianti, riesce a raggiungere spesso paesi e realtà più isolate, offrendo intrattenimento ed emozione anche a chi non avrebbe occasione di frequentare assiduamente i parchi divertimento permanenti e attende, anno dopo anno, l’arrivo del Luna Park nella piazza del proprio paese.